venerdì 31 maggio 2013

Araneus diadematus (CLERCK, 1757)

Il ragno crociato è un aracnide molto comune in Italia, la sua caratteristica è una croce chiara che spicca sul dorso marrone (a cui si deve il suo nome popolare). L'Araneus è un animaletto molto timido che raramente si impegna in combattimenti, pur essendo dotato di un morso capace di provocare un lieve arrossamento nell'uomo, ma senza altre conseguenze di rilievo. La sua ragnatela è il posto dove trascorre la maggior parte del suo tempo in attesa che una preda rimanga imprigionata.

La ragnatela è posta solitamente tra i rami o tra rocce, una volta che la malcapitata preda urta contro la trappola il ragno crociato avverte le vibrazioni e si precipita a immobilizzare l'insetto con un bozzolo di ragnatela. Durante la notte l'Araneus divora il bozzolo di ragnatela (con la preda imprigionata all'interno) recuperando le proteine per tessere nuova ragnatela per il giorno successivo. Questo ragno non è molto grande, ma talvolta raggiunge i 2-3 cm.

sabato 25 maggio 2013

Discoglossus pictus (OTTH 1837)


Oggi, pulendo una vasca di raccolta di acque piovane, ha fatto capolino questo simpatico e caratteristico anfibio. Nonostante le apparenze non è una rana, ma un anfibio appartenente alla famiglia dei discoglossidi (o Alytidi). Il suo nome è discoglosso dipinto ed è stato descritto e classificato da Otth nel 1837, il suo areale comprende la Sicilia, il nord Africa, la penisola iberica, la Francia meridionale e Malta, mentre risulta assente in Italia peninsulare e Sardegna. Il nome deriva dal fatto che possiede una lingua a forma di piatto saldamente attaccata alla bocca che non viene estroflessa come in molti altri anuri. Per catturare le prede (piccoli invertebrati acquatici e terrestri) le afferra con le mascelle. Il suo ambiente naturale è costituito da piccoli specchi d'acqua stagna, si adatta quindi benissimo a vivere in gebbie, laghetti, stagni e all'occasione anche piscine. La pelle è liscia, provvista di tubercoli e da una serie di verruche di forma allungata che lateralmente si dispongono con un certo allineamento. Il colore è variabile in funzione dell'ambiente, ma generalmente il colore di fondo varia dal verde oliva, al grigio fino al bruno-rossastro. Sul colore di sfondo sono disposte una serie di macchie scure di colore bruno verdastro. Tra gli occhi è sempre presente una striscia chiara. Le zampe posteriori sono palmate a differenza di quelle anteriori che non hanno questa caratteristica.
Nel loro ambiente naturale le femmine depongono, in un lasso di tempo compreso tra due e dieci giorni, da trecento a mille uova, di preferenza sul fondo roccioso dove i maschi vanno poi a fecondarle. I girini sono di colore scuro con la coda solitamente più chiara e gli occhi posti superiormente. Grazie alla sua facilità nella riproduzione in cattività è stato spesso, per sua sfortuna, utilizzato come cavia da laboratorio. Quando viene catturato secerne una sostanza che può essere tossica per animali di piccola taglia. La lunghezza di questo piccolo anfibio è compresa tra i 7 e 10 cm con gli esemplari maschi tendenzialmente più grandi delle femmine. In Sardegna vive un'altra specie di discoglosso, il discoglossus sardus che si differenzia esclusivamente per la larghezza maggiore della testa. Una curiosità è che tollerano molto bene le elevate salinità tanto da poter vivere anche in acque salmastre.



sabato 18 maggio 2013

C'è vita nel compost...

Quando apriamo la compostiera ci appaiano migliaia di animaletti intenti a sminuzzare, triturare e decomporre tutto quello che trovano a portata di mandibola. La maggior parte di quelli che si vedono sono isopodi, ma le specie presenti possono essere centinaia (collemboli, forbicine, lombrichi ecc.).  Se il materiale possiede la necessaria porosità e le giuste caratteristiche di umidità e aerazione, l'attività febbrile si estende anche agli strati sottostanti coinvolgendo l'intera massa della sostanza. Congiuntamente operano i microrganismi come i batteri, i funghi, gli attinomiceti, i protozoi e i rotiferi, ma la maggior parte non si vede. I funghi sono tra i pochi microrganismi che testimoniano la loro presenza con le ife. La sinergia tra tutti questi organismi viventi ci regala l'umificazione della sostanza organica e restituisce fertilità e struttura ai terreni.

martedì 14 maggio 2013

Ameles spallanzania (ROSSI, 1792)

La mantide di Spallanzani è una piccola mantide abbastanza rara con habitat in Europa del Sud e Nord Africa. Le dimensioni sono comprese tra 1 e 3 cm con uno spiccato dimorfismo sessuale che si esplica nella presenza di ali nei maschi (ridotte a vestigia nelle femmine) e nel caratteristico addome ricurvo verso l'alto delle femmine. La colorazione va dal verde al grigio fino al marrone. Il corpo è corto e squadrato con un paio di zampe anteriori corte e robuste e le zampe posteriori grandi e allungate. A differenza della Mantis religiosa in questa specie non si osservano fenomeni di cannibalismo durante l'accoppiamento. Predilige le zone aride ed è un attivissimo predatore di altri insetti, non disdegnando anche esemplari della stessa specie. In Africa è ritenuto un animale nobile e per questo è spesso oggetto di culto. Quando è attaccata allarga le robuste zampe anteriori per simulare una taglia maggiore di quella reale.  L'esemplare fotografato è una femmina.




domenica 5 maggio 2013

Farfalla egeria


Natura in giardino. Pararge aegeria (Linnaeus, 1758) Egeria. E' una farfalla di medie dimensioni con colore di fondo bruno scuro con numerosi disegni scuri a scacchiera e macchie fulve o bianche, presentra una serie di occelli pupillati sull'ala posteriori. Superiormente, le ali anteriori presentano un piccolo ocello apicale, le posteriori tre ocelli forniti di pupilla. Le parti inferiori hanno disegni confusi su di un fondo giallo-verdastro. Sessi simili, a parte la vistosa macchia androconiale dei maschi.
Specie comune , particolarmente legata ad ambienti ombrosi o umidi, come prati prospicienti a bacini lacustri. Bivoltolina, sfarfallamenti della prima generazione tra marzo e giugno, della seconda generazione tra agosto e settembre: sverna come larva o pupa. Di volo veloce, rimane spesso nella penombra posandosi frequentemente al suolo, su rocce e su fronde. Il bruco è verde-giallastro con una banda medio-dorsale verde-scura e due appendici anali bianche. Le crisalidi sono di tipo sospeso.
Testo Gianluca Doremi - Foto Angelo Gilotti