sabato 25 maggio 2013

Discoglossus pictus (OTTH 1837)


Oggi, pulendo una vasca di raccolta di acque piovane, ha fatto capolino questo simpatico e caratteristico anfibio. Nonostante le apparenze non è una rana, ma un anfibio appartenente alla famiglia dei discoglossidi (o Alytidi). Il suo nome è discoglosso dipinto ed è stato descritto e classificato da Otth nel 1837, il suo areale comprende la Sicilia, il nord Africa, la penisola iberica, la Francia meridionale e Malta, mentre risulta assente in Italia peninsulare e Sardegna. Il nome deriva dal fatto che possiede una lingua a forma di piatto saldamente attaccata alla bocca che non viene estroflessa come in molti altri anuri. Per catturare le prede (piccoli invertebrati acquatici e terrestri) le afferra con le mascelle. Il suo ambiente naturale è costituito da piccoli specchi d'acqua stagna, si adatta quindi benissimo a vivere in gebbie, laghetti, stagni e all'occasione anche piscine. La pelle è liscia, provvista di tubercoli e da una serie di verruche di forma allungata che lateralmente si dispongono con un certo allineamento. Il colore è variabile in funzione dell'ambiente, ma generalmente il colore di fondo varia dal verde oliva, al grigio fino al bruno-rossastro. Sul colore di sfondo sono disposte una serie di macchie scure di colore bruno verdastro. Tra gli occhi è sempre presente una striscia chiara. Le zampe posteriori sono palmate a differenza di quelle anteriori che non hanno questa caratteristica.
Nel loro ambiente naturale le femmine depongono, in un lasso di tempo compreso tra due e dieci giorni, da trecento a mille uova, di preferenza sul fondo roccioso dove i maschi vanno poi a fecondarle. I girini sono di colore scuro con la coda solitamente più chiara e gli occhi posti superiormente. Grazie alla sua facilità nella riproduzione in cattività è stato spesso, per sua sfortuna, utilizzato come cavia da laboratorio. Quando viene catturato secerne una sostanza che può essere tossica per animali di piccola taglia. La lunghezza di questo piccolo anfibio è compresa tra i 7 e 10 cm con gli esemplari maschi tendenzialmente più grandi delle femmine. In Sardegna vive un'altra specie di discoglosso, il discoglossus sardus che si differenzia esclusivamente per la larghezza maggiore della testa. Una curiosità è che tollerano molto bene le elevate salinità tanto da poter vivere anche in acque salmastre.



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